Cibern/Etica
Emozioni e sentimenti caratterizzano da sempre l’essere umano e la sua capacità espressiva. Se Cartesio associava le emozioni umane a un antico retaggio animale poco connesso al pensiero cerebrale, Darwin attribuiva loro non solo un carattere di adattamento ma un segnale evolutivo legato all’istinto di sopravvivenza, all’elaborazione veloce delle informazioni.
E i robot? Potranno mai apprendere la capacità di azione autonoma, illuminata dalla capacità di elaborare comportamenti corretti nelle situazioni più disparate? L’intelligenza artificiale lavora perché i robot possano percepire stati d’animo come la paura, la tristezza, l’allegria, ma sarà sufficiente a renderli “umani”? Il percorso della robotica e dell’Intelligenza Artificiale è ancora lungo finché gli esseri androidi di “Blade runner” – indistinguibili dagli esseri umani – diventino un traguardo raggiunto. Ma non è più fantascienza bensì una realtà a portata di mano, umana o robotica che sia. E se non riusciremo più a distinguere un essere umano da un robot sarà solo perché noi umani non avremo più voglia di imparare, mentre i robot avranno un universo da scoprire.
- 10 ottobre, Centro Congressi Le Benedettine